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sulle tracce della periferia cibernetica

World of Warcraft: Legion – Recensione in progress

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Aggiornamento del 12.09.2016. Una cosa a cui pochi fanno caso ma che è molto importante: la Blizzard, con l’uscita di Legion, ha anche aggiornato il sistema d’aiuto e di apertura dei tickets. Un esempio sciocco è il recupero di item che si credevano, ormai, persi perché venduti a qualche NPC distrattamente: oggi è possibile riaverli indietro subito, accedendo alla sezione dedicata, fino ad un massimo di 15 giorni dall’avvenuta vendita dell’oggetto.

Quest’oggi ho deciso di fare un articolo un tantino diverso per un semplice motivo: ho passato la settimana a tentare di ritagliarmi del tempo per godermi la nuova espansione di World of Warcraft!

Ho scelto di accennare nel titolo che la recensione è una sorta di work in progress poiché, come chi già conosce questo tipo di videogiochi, l’espansione è solo ai suoi inizi e molti contenuti devono ancora essere sbloccati ed inseriti. Qui, tenterò di evitare di fare troppi spoilers senza parlare della storia principale quindi: tutt’al più accennerò ad un paio di quest.

Per chi non lo conoscesse (ed, ormai grazie anche al film Warcraft di Duncan Jones, è abbastanza difficile non se ne sia sentito parlare) è un videogioco MMORPG tratto dalla saga di videogiochi Warcraft della Blizzard Entertainment. MMORPG, per chi non lo sapesse, significa Massive(ly) Multiplayer Online Role-Playing Game: in parole povere è un videogioco di ruolo on-line in cui più persone interagiscono.

La versione vanilla di World of Warcraft, ovvero la prima, risale al lontano 23 novembre 2004 passando attraverso sei espansioni di cui l’ultima, “Legion”, è uscita il 30 agosto di quest’anno.

Personalmente, ho seguito tutte le espansioni godendomi sia il PVE (Player versus Environment, giocatore contro l’ambiente) che il PVP (Player versus Player, giocatore contro giocatore). Più volte degli amici mi hanno fatto notare che pagare mensilmente 12,99 euro per un videogioco era da pazzi ma non hanno mai saputo cosa rispondermi quando chiedevo loro, quindi, quando pagavano mensilmente in sigarette e/o aperitivi: dopotutto, con meno di due aperitivi, mi pagavo il gioco.

In ogni caso, bando alle ciancie e parliamo un po’ della nuova espansione. Il lancio, questa volta ed al contrario di ciò che è accaduto in passato, è stato flawless (impeccabile): ciò significa che a mezzanotte, quando tutti noi accaniti giocatori eravamo connessi nell’attesa del lancio e quando questa massa informe di personaggi anelava la quest per iniziare subito a godersi la nuova espansione, non c’è stata alcuna lag, ovvero nessun ritardo o rallentamento del gioco. Mi ricordo, per esempio, l’espansione precedente, Pandaria, quando stavamo tutti lì, uno sopra l’altro, ad aspettare di poter cliccare un oggetto o agguantare un bottino cliccando come degli scellerati i nostri mouse e sperando di beccarlo noi quell’oggetto per non aspettare ulteriormente. Ma questo, in “Legion” è stato solo un brutto ricordo.

La Blizzard, infatti, per evitare il sovraffollamento dei server ha pensato di dividere i giocatori in modo intelligente. Nella prima fase di gioco ci ha diviso per classi, creando delle missioni specifiche e delle Hall per ognuna di esse, dopodiché ci ha dato la possibilità di scegliere dove iniziare a livellare il nostro personaggio (quattro sono le regioni a disposizione a tal proposito).0

Le missioni sono particolarmente incentrate sulla storia alternando cut-scenes e dialoghi, riportando i vecchi videogiocatori ai tempi di The Lich King. Incontriamo vecchie conoscenze, interagiamo nuovamente con loro in un’atmosfera nostalgica richiamata anche dalle musiche e dai luoghi che ricordano il passato sebbene non lo riproducano pedissequamente: niente di meglio per chi ama ed ha amato le story line di The Burning Crusade e The Lich King (rispettivamente le espansioni del 2007 e 2008). In qualche modo, comunque, l’espansione pare anche fare l’occhiolino ai nuovi giocatori che hanno guardato il film di Jones al cinema riproponendo alcuni personaggi, o accenni, che riportano alla memoria scene di Warcraft.

Sicuramente molti di noi hanno rincorso il 110 (questo il nuovo livello massimo) il più velocemente possibile ma questo significa anche non lasciarsi il tempo di leggere le quest e, magari, farsi quattro risate quando, per esempio, segnando un contratto col sangue ci ritroviamo un piccolo demone imp sulle nostre spalle che ci tratta da schiavetti ribaltando il suo legame di pet. Oppure, capire o lasciarsi spiazzare da delle battute lasciate cadere nel bel mezzo di un momento di tensione. L’ironia pare essere più presente in questa espansione se comparata alle precedenti (questo non significa che non ci fosse, ma sembra che la Blizzard si sia presa del tempo in più per divertirsi nella creazione di “Legion” dandosi del tempo per scrivere piccoli dettagli come, ad esempio, delle simpatiche descrizioni sotto ad oggetti grigi, ovvero inutili).

Ci sono le vecchie missioni a cui siamo sempre abituati come, per esempio, uccidere venti renne, quindici pantere o qualche falco incitando alla violenza verso gli animali ed alla bellezza di essere un cacciatore (vegani ed animalisti si staranno mettendo le mani tra i capelli!) ed alcune nuove quest dove, per esempio, utilizziamo un arpione per saltare di qua e di là tra le costruzioni. Un’altra delle tipologie di missioni che già conosciamo, ma che mi hanno divertito, è stata accompagnare un’aziana Tauren dalla propria famiglia (sì perché, ora, scortare un personaggio non significa solo farsi una passeggiata e portarlo a destinazione ma ascoltarlo lamentarsi o raccontarci la propria storia): se mi allontanavo troppo da lei si lamentava dicendomi che noi giovani non abbiamo tempo da dedicare agli anziani e se, invece, andavo troppo piano rompeva le scatole dicendomi che non c’era tempo da perdere. Ho sottoposto un amico alla stessa tortura trascinandolo ad accettare la stessa missione e ridendo delle sue reazioni nei confronti della povera vecchietta: “Sembra proprio mia nonna” è stata la reazione di entrambi.

Le classi, al momento, appaiono abbastanza bilanciate. Un sistema interessante è quello delle regioni adattate al livello del giocatore. Se, infatti, entriamo a livello 100 per esempio in Azsuna combatteremo con personaggi del nostro stesso livello mentre se ci torniamo o arriviamo per la prima volta a livello 106 gli stessi mob saranno a loro volta 106.510832-azsuna

Nel coinvolgimento delle quest non ho ancora trovato il tempo di provare i nuovi dungeon (posso dire di averne visto uno solo ma ho già capito che mi faranno felice) e del PVP fatto come si deve. Per ora, per fortuna, i giocatori non hanno ancora iniziato ad uccidere i bassi livelli ma presto, quando la maggior parte arriverà a livello massimo, mi aspetto gruppi in cerca di “sangue”.

Come già accennato, ogni classe ed anche ogni professione hanno delle quest specifiche: il che rende più interessante e curioso livellare non solo il nostro personaggio principale ma anche tutti gli altri che abbiamo. Allo stesso tempo questo crea una rinnovata sensazione di identità di classe che si associa alla loro mitologia: giusto ieri un giocatore ha chiesto quale personaggio avrebbe dovuto livellare tra paladino e guerriero ed, ovviamente, chi aveva il primo consigliava quello e chi il secondo l’altro. Personalmente, ho già avuto modo di dare un’occhiata a maghi, paladini, guerrieri e cacciatori di demoni (la nuova classe introdotta con questa espansione). La classe che fin’ora ho preferito in assoluto è stata quella dei guerrieri: niente batte l’avere una Hall (Sala) sulle nuvole!Warrior_Order_Hall_tga_jpgcopy

Personalmente e purtroppo ho notato un lato negativo, che spero in qualche modo si corregga, e che si era già fatto spazio con l’espansione precedente Pandaria: tutti vogliono fare i TANK! Così, troviamo in giro troviamo una marea di classi melee come paladini, guerrieri, cacciatori di demoni, death knights, druidi che nell’end game, ovvero a livello 110, vogliono fare tutti i tank. Il problema, qui, è che nei raid c’è spazio per 2 soli tank, 3 guaritori ed il resto DPS (ovvero classi da danno). Come al solito, il guaritore è una classe poco scelta perché, diciamocelo, nessuno vuole prendersi la responsabilità di guarire gli altri e magari avere gente che si lamenta pure d’essere morta. Il DPS, invece, spinge ad una continua competizione “a chi ce l’ha più grande” mentre il tank, sebbene abbia una grossa responsabilità, è abbastanza “libero” di fare ciò che vuole perché tanto c’è sempre il guaritore alle sue spalle che tenta disperatamente di salvarlo (chi sa usare un tank veramente non si limita a questo ma, purtroppo, è raro trovare giocatori che conoscono davvero cosa significhi). Con questa espansione, allora, ho dovuto mettere da parte il mio amore per i miei tank essendo, già in Pandaria, davvero difficile trovare dei gruppi in cui ci sia spazio: per capirci, nella mia gilda al momento tutti vogliono fare i tank e quando ho detto che il mio paladino era un guaritore il capo gilda ha tirato un sospiro di sollievo!

Questo problema si ritrova anche ed al momento nelle lunghe code per i dungeon a cui i poveri DPS sono da tempo abituati ed a cui vengono sottoposti: con un mago bisogna aspettare attorno ad un’ora per poter accedere ad un’istanza mentre con un guaritore l’accesso è istantaneo! Questo però, logicamente, non capiterà nell’end game in cui i DPS sono più che ricercati (soprattutto i caster come cacciatori, maghi, preti e stregoni).

Non ho volutamente toccato in specifico le classi, per ora, per non rovinare a qualcuno il piacere di godersi il gioco ed anche perché probabilmente molti di coloro che seguono il blog non sono interessati ai videogiochi, ma più in là spero di avere un po’ di tempo per poter scrivere qualcosina in più e, magari, mostrare qualche schermata di gioco.

Nel frattempo ho voluto condividere con voi il mio rinnovato entustiasmo per un videogioco che, con Pandaria, mi aveva un po’ stancato ma che, finalmente, ha riacceso la mia voglia di giocare!

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