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sulle tracce della periferia cibernetica

Cloudfogger, Boxcryptor e SharedSafe: criptare i dati sul Cloud

criptare-cloudUn paio di settimane fa vi avevo parlato di cosa significa criptare i vostri dati e come farlo con 7-zip e PixelCryptor, oggi invece ho deciso di recuperare l’argomento ma di focalizzarlo su come nascondere e rendere più sicuri i vostri dati all’interno dei Clouds come, per esempio, Dropbox, Google Drive, OneDrive, SkyDrive ed altri (per informazioni su cosa siano cliccate il seguente link: https://codexsprawl.wordpress.com/2015/08/22/cloud-storage-o-bittorrent-sync/).

Ci sono vari programmi che ora vedremo che permettono di proteggere i vostri file tra cui: Boxcryptor, Cloudfogger, SharedSafe.

Prima però diamo un’occhiata ad un paio di termini che vi serviranno per capire un po’ di cosa stiamo parlando:

  1. AES-256 in cui AES è l’acronimo utilizzato per Advanced Encryption Standard mentre 256 è il numero di bit massimo che questo tipo di sistema di criptaggio può raggiungere ciò significa che il programma lavora al livello più alto possibile di criptaggio.
  2. L’algoritmo RSA, invece, è basilarmente asimmetrico (al contrario di AES-256 che lavora per matrici 4×4) ed utilizza due chiavi totalmente indipendenti l’una dall’altra la prima per criptare e la seconda per decriptare.

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Questo software è supportato da tutti i sistemi operativi, ovvero Windows, Linux, Mac, Android, iOS, Windows Phone e, persino, Blackberry e potete scaricarlo in questa pagina: https://www.boxcryptor.com/it/download. Per utilizzarlo è necessaria un’iscrizione gratuita e le caratteristiche base che offre per il servizio gratuito sono: applicazione per smartphone, condivisione di accesso sicuro e crittografia AES-256 e RSA.

Come funziona? Praticamente nella chiave del file viene utilizzata la crittografia AES-256 mentre l’utente ha due chiavi RSA (privata e pubblica) ed un’altra chiave AES-256: il programma, quindi, lavora su tre livelli di criptaggio diversi; ciò significa che per entrare all’interno del vostro Cloud un hacker dovrà essere in grado di superare tutti e tre i livelli per raggiungere i vostri dati e poterli, poi, decriptare ad uno ad uno il che richiederà, con l’uso di un sistema BruteForce, degli anni.

Per avere il controllo fisico delle proprie informazioni utente e password e, quindi, non lasciarle fluttuare su internet è consigliabile, anziché utilizzare il Boxcryptor account usarne uno locale.

Per criptare/decriptare un file con Boxcryptor, ovviamente, l’utente dovrà inserire una password da lui scelta. Per come scegliere la password date un’occhiata qui: https://codexsprawl.wordpress.com/2015/06/20/il-dilemma-della-password-perfetta/.

Boxcryptor è, sicuramente, un sistema affidabile il cui lato negativo è la perdita di spazio: poiché criptare i dati richiede spazio se, per esempio, abbiamo un file è di 2GB sfortunatamente saranno richiesti 4GB o più per poterlo nascondere.

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Come il precedente, questo programma, utilizza la crittografia AES-256 e RSA quindi è altamente sicuro e gratuito. Potete scaricarlo da qui: https://www.cloudfogger.com/en/download/.

Il software funziona su vari sistemi operativi ma, purtroppo, non Linux. Questi, quindi, può venire utilizzato solo su Windows, Mac, Android e iOS.

Al contrario del precedente però Cloudfogger cripta, o nasconde, i file prima che vengano inseriti all’interno del Cloud cosicché Dropbox, o OneDrive, e gli altri non siano in grado di accedere ai vostri dati.

Ogni file ha la sua personale chiave AES-256 che viene messa al sicuro da una chiave pubblica RSA senza la quale l’utente non potrà accedere ai contenuti nascosti (ovviamente su file multi-user, ovvero condivisi con altre persone, ognuno avrà la propria password d’accesso). Se perdete una password potrete recuperarla via e-mail utilizzando l’account del proprietario. I file, inoltre, possono essere raggiunti anche senza connessione internet.

Al contrario di Boxcryptor questo software non richiede tutto quello spazio nella memoria poiché cripta direttamente i file.

Il lato negativo, invece, è che la sincronizzazione dei file non è automatica e quindi dovrà essere fatta in maniera manuale. Inoltre, se perdiamo una password dovremo per forza tentare il recupero via e-mail.

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Questo programma funziona esclusivamente su Windows e Mac ed, inoltre, la sua crittografia si limita all’utilizzo della chiave AES-256. Potete scaricarlo da qui: https://www.sharedsafe.com/.

L’applicazione non richiede nessun tipo di registrazione e si occupa della condivisione di file e della loro sincronizzazione. La chiave di esportazione dei file viene data dallo stesso SharedSafe e senza di essa e di una connessione internet non si può accedere ai contenuti dei nostri dati. Inoltre non cripta i singoli file ma tutti i dati assieme al contrario dei precedenti software.

Considerando, quindi, tutti i pro ed i contro sembrerebbe che Cloudfogger sia il migliore sistema di protezione dei nostri dati possibile assieme a Boxcryptor il quale però richiede molta memoria in più per poterlo fare.

Se cercate altri dati ancor più specifici su questi programmi e sapete l’inglese vi consiglio di dare un’occhiata a questo paper: http://accentsjournals.org/PaperDirectory/Journal/IJACR/2014/9/20.pdf.

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